Università degli Studi del Molise
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Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca

 
Ieri, 16 luglio 2013, l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) ha presentato i risultati della Valutazione della Qualità della Ricerca italiana (VQR) per il periodo 2004-2010. La VQR ha analizzato e confrontato la qualità della ricerca di 133 strutture all’interno delle aree scientifiche definite dal Consiglio Universitario Nazionale: in dettaglio, sono state valutate 95 università e diversi enti di ricerca. In totale il processo di valutazione ha riguardato oltre 180.000 prodotti di ricerca, tra articoli, monografie e saggi, atti di convegni, brevetti, manufatti, note a sentenza, traduzioni, software, banche dati, mostre e cartografie, utilizzando criteri di rilevanza scientifica, originalità ed internazionalizzazione.
 
La VQR rappresenta un primo esercizio per una rappresentazione della qualità della ricerca italiana, con l’obiettivo di fornire agli Istituti di alta formazione gli strumenti più efficaci per avviare azioni di rafforzamento e consolidamento dell’attività di ricerca. Proprio perché si tratta di un primo esercizio, ogni elaborazione statistica dei risultati deve essere ulteriormente affinata ed i risultati interpretati con cautela.
 
Sulla base dei risultati complessivi, possono essere sottolineate alcune considerazioni che riguardano più da vicino l’Ateneo molisano.
 
Un dato sicuramente molto positivo è che l’Università degli Studi del Molise è stata inserita, per la valutazione, nel gruppo delle “università medie” (dove la differenza tra atenei grandi, medi e piccoli è stata fatta dal numero di ricercatori e prodotti valutati per ciascuna struttura).
 
“Ciò dimostra – ha commentato il Rettore - la crescita negli ultimi anni della dimensione della ricerca del nostro Ateneo, spingendoci verso nuove sfide e traguardi, con la consapevolezza che i termini di confronto stanno mutando ed impongono grande impegno e nuova progettualità, per rafforzare quanto sinora realizzato.
 
I risultati della VQR - ha proseguito il Rettore - devono quindi essere interpretati nella logica di dettagliata e concreta analisi, con un’attenzione particolare ai nuovi termini di confronto che l’esercizio di valutazione ci assegna”.
 
Un dato ulteriore proviene dall’analisi dei risultati: l’esercizio di valutazione ha considerato le aree scientifiche CUN e per ciascuna di esse è stato fatto un esame dei prodotti ed una comparazione tra le strutture.
 
Non deve trarre in inganno il posto occupato dall’Università degli Studi del Molise (28 su 31) all’interno dell’insieme delle medie università. L’Ateneo, infatti, ha presentato prodotti ed è stato valutato su 14 delle 16 aree totali; in tal modo l’Università del Molise si è messa a disposizione dell’esercizio di valutazione su una gamma molto ampia di aree di ricerca.
 
Non è stato così per tutti e ciò è accaduto soltanto per altri 6 Atenei dei 31 valutati tra le “medie università”.
 
C’è da aggiungere che su tutte le aree del nostro Ateneo valutate dalla VQR, tutti i ricercatori hanno contribuito con grande efficacia, facendo sì che oltre il 70% dei prodotti ci porti ad un risultato, in qualità, superiore o praticamente in linea con la media nazionale.
 
“Questo dato - ha inteso chiarire il Rettore - ci fa affrontare il processo di consolidamento delle attività di ricerca con grande serenità, vista l’effettiva possibilità di confrontarsi con il panorama scientifico italiano sulla quasi totalità delle aree e con confortanti risultati.”
 
Un’ultima riflessione riguarda la trasversalità della ricerca in Ateneo. Quasi tutte le aree di interesse per la VQR sono ben presenti, con un numero rilevante di prodotti e, in media, con buoni risultati.
 
“Quella della trasversalità - ha concluso il Rettore - è stata una scelta di principio del nostro Ateneo, a servizio della crescita e dello sviluppo del sistema territoriale. Sicuramente puntare solo su alcune aree ci avrebbe fatto guadagnare posti in classifica, ma non avrebbe dato a tanti studenti e giovani ricercatori la possibilità di formarsi adeguatamente ed accompagnare la propria potenzialità di maturazione, creatività scientifica e di ricerca”.

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