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Roma 11 novembre 2011
Da più di 40 anni, la politica agricola comune è la più importante politica comune dell'Unione europea, questo spiega perché abbia sempre assorbito una parte consistente del bilancio dell'UE, anche se in misura costantemente decrescente negli ultimi anni.
La proposta di riforma della politica agricola presentata dalla Commissione Europea taglia le risorse destinate all’Italia per i mercati di ben 1,4 miliardi di euro nel periodo dal 2014 al 2020 e di un ammontare annuo a regime pari a 240 milioni di euro rispetto al 2013 (-6%).
Questi gli argomenti affrontati nell'incontro scientifico dal tema: “Quale PAC dopo il 2013? La proposta della Commissione e le prospettive del negoziato” tenutosi venerdì 11 novembre 2011 presso la Società Geografica Italiana a Roma, organizzato anche per presentare ufficialmente l’Associazione Italiana di Economia Agraria ed Applicata, nata con lo scopo di contribuire allo sviluppo degli studi dell’economia agraria e applicata.
All'evento hanno preso parte il Rettore Giovanni Cannata in qualità di Presidente dell’Associazione, Alberto Pozzolo, docente dell’Università del Molise, Tassos Haniotis, responsabile della Direzione “Analisi economica, prospettive e valutazioni” della Direzione Generale Agricoltura, Giovanni Anania, Università della Calabria, Jean-Christophe Bureau dell’Istituto Scientifico di ricerca agricola pubblica e docenti dell’Università di Macerata, della Calabria e dell’Università Politecnica delle Marche.
"Il primo incontro dell’Associazione coincide proprio con l’inizio dell’annata agraria - ha sottolineato il Rettore Giovanni Cannata - in un contesto di grandi cambiamenti non solo nel mondo accademico, ma anche cambiamenti dei paesaggi agrari. Oggi è più che mai indiscutibile - ha proseguito il Prof Cannata - il ruolo di centralità sociale del sistema agro-alimentare, così come la consapevolezza dei rischi di insostenibilità ambientale delle attività produttive, il progressivo combiamento del clima, le rapide rivuluzioni tecnologiche e l'aumentata sensibilità nella società per i temi della conservazione delle risorse, della protezione ambientale e della necessità crescente di ricorrere alla fonti di energia rinnovabile. Sarà questa l'agenda futura per affrontare le prossime sfide - ha concluso il Prof. Cannata - e la mission della nostra Associazione sarà proprio quella di creare sedi e spunti di riflessione, confronto e scambio sulle attività di ricerca che coinvolga ambiti più ampi di quello tradizionale dell'economia agraria, dall'economia dello sviluppo, delle risorse, delle fonti e dei consumi energetici all'alimentazione, sociologia ed all'analisi delle scelte dei consumatori, approfondendo le tematiche su come riformare le politiche agricole ed in merito alle strategie per lo sviluppo rurale dell’Unione europea. Il tutto naturalmente con la più stretta sinergia con le altre società scientifiche internazionali".
 
 
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