Pubblicato sulla rivista BMC Public Health lo studio su ambiente e malattie respiratorie nei bambini
La Cattedra di Igiene del Dipartimento di Medicina e di Scienze della Salute dellUniversità degli Studi del Molise, nellambito di un più ampio progetto di ricerca su ambiente e salute condotto nellarea che insiste sul polo industriale di Termoli, ha effettuato uno studio epidemiologico sullasma e altre affezioni respiratorie nei bambini ivi residenti. Nella nostra regione, lindagine colma una lacuna di conoscenze su una delle malattie più complesse, nella quale giocano un ruolo importante sia fattori genetici, sia ambientali.
La ricerca, i cui risultati sono stati recentemente pubblicato sulla rivista BMC Public Health, è stata coordinata dal Prof. Giancarlo Ripabelli, in collaborazione con la Prof.ssa Michela Lucia Sammarco, la Dott.ssa Manuela Tamburro e il Prof. Andrea Bianco. Alla realizzazione dello studio hanno, inoltre, contribuito lAgenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Molise (ARPA) e la Sezione Regionale della Società Italiana di Pediatria.
Sulla base dei risultati ottenuti, la percentuale di casi certi, definiti in base ai criteri clinici scelti per lo studio, concorda in linea di massima con quella emersa da precedenti indagini effettuate in altre aree in Italia, mentre includendo anche i casi presunti, la percentuale dei malati aumenta sensibilmente. È stata anche riscontrata una forte associazione statistica con un elevato indice di massa corporea, dato coerente con la cospicua presenza di bambini in sovrappeso e obesi nella Regione Molise. Sebbene la geo-referenziazione dei casi non abbia evidenziato cluster correlabili direttamente con lesposizione derivante dallarea industriale, si è potuto, comunque, rilevare che la maggior parte dei casi riguardavano bambini residenti nella città di Termoli, dove, oltre alle attività industriali, la pressione ambientale potrebbe essere aumentata anche dalla vicinanza di altre potenziali fonti di inquinamento. Questo risultato sembra confermato anche dai dati di farmacoepidemiologia riguardanti la prescrizione di medicinali antiasmatici, da cui è emerso un maggior consumo nellarea di Termoli rispetto a quella di Campobasso.
I risultati suggeriscono ulteriori approfondimenti scientifici per meglio comprendere la reale situazione epidemiologica delle patologie respiratorie e per stabilire una ben definita correlazione con i fattori di rischio ambientali. Lacquisizione di dati ambientali, del territorio, urbanistici, epidemiologici, di mortalità così come di altri indicatori sanitari, demografici, culturali e sociali, è indispensabile per tracciare i possibili scenari sanitari, per la programmazione e la politica sanitaria, per le attività di prevenzione che limitino i danni derivanti da specifiche componenti ambientali. In generale, la prevenzione delle malattie di origine ambientale è unattività complessa che interseca comportamenti e stili di vita, ma anche norme e misure istituzionali che consentono di garantire la sicurezza della popolazione esposta ai fattori di rischio specifici.